In un momento di grande dolore per il mondo del calcio, l’Inter Milan ha dato prova di una sensibilità rara e profonda. Poche ore dopo l’annuncio ufficiale della tragica scomparsa di Diogo Jota, l’intera rosa nerazzurra ha fatto recapitare alla famiglia del calciatore portoghese un pacco contenente un oggetto simbolico e un messaggio scritto a mano composto da otto semplici parole. Un gesto che ha commosso profondamente non solo i familiari, ma anche l’intera comunità sportiva internazionale.

Il regalo in questione era una maglia dell’Inter, personalizzata con il nome “Jota” e il numero 20, accompagnata da tutte le firme dei calciatori della prima squadra, dello staff tecnico e della dirigenza. A colpire di più, tuttavia, è stato il messaggio che l’accompagnava: «Non eri uno di noi, ma lo sarai.» Otto parole, semplici, misteriose e potentissime, che hanno rapidamente fatto il giro del mondo e acceso un’ondata di emozione sui social.
Secondo fonti vicine alla famiglia, il gesto ha profondamente toccato i genitori e la compagna di Jota, che hanno definito l’iniziativa “un abbraccio fraterno venuto da lontano”. Nonostante Diogo Jota non abbia mai militato né avuto rapporti diretti con il club milanese, l’Inter ha voluto dimostrare che nel calcio, al di là delle maglie e delle rivalità, esiste una comunità umana fatta di empatia e solidarietà.
Il capitano Lautaro Martínez, in un’intervista rilasciata dopo la partita contro il Napoli, ha spiegato il senso del gesto: “In campo siamo avversari, ma fuori dal campo siamo uomini, padri, fratelli. Quando uno di noi cade, tutti lo sentiamo. Volevamo che la famiglia di Jota sapesse che non sono soli.”
Il messaggio ha generato una forte reazione anche tra i tifosi interisti, che hanno condiviso migliaia di messaggi di cordoglio usando l’hashtag #SempreConJota. Alcuni supporter hanno proposto che la maglia con il nome di Jota venga esposta temporaneamente nella sala trofei di San Siro, come simbolo dell’unione tra sportivi di ogni bandiera.
Il calcio, troppo spesso associato a tensioni e rivalità, in questa occasione ha dimostrato di poter essere anche un linguaggio di affetto, memoria e rispetto. Il gesto dell’Inter non è solo un atto simbolico: è un promemoria commovente che, di fronte alla perdita e al dolore, esiste ancora un senso profondo di umanità condivisa.