Da mesi ormai si vocifera di tensioni interne alla Ferrari, alimentate dai risultati altalenanti, da decisioni tattiche discutibili e da un ambiente che sembra non riuscire a trovare stabilità , nonostante l’arrivo di Lewis Hamilton nel 2025 avesse inizialmente portato entusiasmo e speranze. Eppure, la convivenza tra l’esperto pilota britannico e Vasseur non sarebbe stata priva di attriti. Secondo fonti vicine al team, alcuni disaccordi sul piano tecnico e gestionale avrebbero minato la fiducia reciproca. A tutto questo si aggiungono i recenti episodi nei box durante le qualifiche e la gestione discutibile delle strategie di gara, che hanno fatto storcere il naso sia ai tifosi che a parte dello staff interno.
Ma chi potrebbe davvero sostituire Frédéric Vasseur? Il nome che circola con più insistenza nelle ultime ore ha lasciato tutti a bocca aperta: si tratterebbe di Mattia Binotto. Sì, proprio lui, l’ex Team Principal che aveva lasciato la Ferrari alla fine del 2022 dopo essere stato al centro di critiche pesantissime per la gestione del campionato 2022. A quanto pare, però, il clima in Ferrari è cambiato. Binotto, rimasto nell’ombra per due stagioni, avrebbe continuato a mantenere rapporti con ingegneri chiave del team e, secondo alcuni analisti, sarebbe stato in contatto anche con membri del consiglio dirigenziale.
L’idea di un ritorno di Binotto potrebbe sembrare assurda ai più, ma non lo è per chi conosce bene le dinamiche interne della Scuderia. La sua esperienza tecnica, la conoscenza approfondita del progetto macchina e, soprattutto, la sua capacità di creare un gruppo coeso attorno a sé, sarebbero viste oggi come risorse fondamentali per risollevare la squadra. Inoltre, pare che Hamilton stesso abbia espresso il desiderio di lavorare con qualcuno che conosca in profondità il DNA Ferrari e che possa garantire un ambiente meno instabile, dopo un primo semestre turbolento nel 2025.
Altri nomi sono stati fatti, certo. Si è parlato brevemente di Andreas Seidl, attualmente legato ad Audi, e anche di Toto Wolff, seppur quest’ultimo abbia categoricamente smentito qualsiasi contatto con Maranello. Tuttavia, nessuno dei profili analizzati avrebbe la combinazione di conoscenza interna e “prontezza operativa” che garantirebbe Binotto, il quale potrebbe – teoricamente – riprendere le redini del team senza dover passare mesi a studiare la macchina, il personale o i processi.
Se le voci dovessero trovare conferma, il cambiamento verrebbe annunciato nelle prossime settimane, forse subito dopo il Gran Premio di Gran Bretagna, dove la Ferrari vuole presentarsi con un volto più competitivo e meno vulnerabile mediaticamente. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare in pieno stile Ferrari: senza preavvisi, con una nota secca inviata alla stampa e un’apparizione controllata del nuovo-vecchio capo ai box.
Nel frattempo, all’interno del paddock si respira un’aria di attesa carica di tensione. I giornalisti presenti nel motorhome della Ferrari parlano di un Vasseur visibilmente meno sereno nelle ultime apparizioni pubbliche, mentre diversi membri dello staff sembrano aver adottato un atteggiamento di prudente distacco. Come se tutti stessero aspettando qualcosa. E se quel “qualcosa” fosse davvero un ribaltone ai vertici?
La stagione 2025, già piena di colpi di scena tra il dominio intermittente della Red Bull, il risveglio della McLaren e le sorprese della Mercedes post-Hamilton, potrebbe presto assistere a un terremoto dirigenziale capace di rimescolare ancora di più le carte. I tifosi della Ferrari, divisi tra nostalgia per Binotto e scetticismo verso il presente, osservano con occhi spalancati e cuori in subbuglio. Un’altra rivoluzione sta per iniziare a Maranello. E, come sempre, sarà impossibile restare indifferenti.