Il Gran Premio del Giappone ha segnato un altro capitolo amaro per la Ferrari, un giorno che i tifosi della Rossa difficilmente dimenticheranno. Lewis Hamilton, il sette volte campione del mondo, ha lasciato Maranello sotto shock con una dichiarazione che ha fatto tremare le fondamenta della scuderia. Dopo una gara deludente a Suzuka, dove ha chiuso solo settimo, il britannico non ha nascosto la sua frustrazione, puntando il dito contro la SF-25: “Abbiamo un problema sulla vettura che ci sta costando decimi a ogni giro. Spero che lo risolviamo presto, ma al momento non mi sento a mio agio con questa macchina”. Parole che suonano come un allarme per il team, già alle prese con un inizio di stagione tormentato.
La Ferrari, che aveva acceso le speranze dei tifosi con l’arrivo di Hamilton, si trova ora a fare i conti con una realtà crudele. La doppia squalifica in Cina per irregolarità tecniche, con Leclerc sottopeso e Hamilton penalizzato per un’usura eccessiva del pattino, aveva già messo in luce errori clamorosi. A Suzuka, il distacco di due-tre decimi da McLaren e Red Bull è stato evidente, e la strategia alternativa di Hamilton, con gomme medie nella seconda parte di gara, non ha portato i risultati sperati. “Anche se fossi partito davanti, le Mercedes mi avrebbero superato”, ha ammesso, evidenziando il gap di competitività.
Fred Vasseur, team principal, ha cercato di calmare le acque, parlando di “problemi di bilanciamento” da risolvere prima di introdurre aggiornamenti. Ma le parole di Hamilton, unite a quelle di Leclerc, che ha definito il quarto posto “il massimo possibile”, dipingono un quadro preoccupante. La Ferrari sembra intrappolata in un limbo, lontana dal podio e incapace di sfruttare il potenziale della sua coppia stellare. I tifosi, accorsi a Fiorano per celebrare il debutto di Hamilton, ora si chiedono se il sogno di vedere la Rossa tornare al vertice sia destinato a svanire.
Eppure, in mezzo alla tempesta, Hamilton ha ribadito il suo impegno: “La Ferrari non è in crisi, ha solo bisogno di tempo”. Un messaggio di speranza, ma anche un monito: senza soluzioni rapide, il 2025 rischia di essere un altro anno di rimpianti. Il prossimo Gran Premio in Bahrain sarà cruciale per capire se Maranello riuscirà a invertire la rotta o se questo sarà davvero “il giorno della fine” per le ambizioni della Ferrari. La passione dei tifosi resta intatta, ma la pazienza inizia a scarseggiare.