“Marc Marquez è un codardo”, ha detto di recente Valentino Rossi al boss della Ducati, una dichiarazione schietta che ha fatto infuriare il boss della Ducati

La rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez, una delle più iconiche e controverse nella storia della MotoGP, è tornata a occupare i riflettori dopo una dichiarazione esplosiva attribuita a Rossi. Durante una conversazione privata con Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, Rossi avrebbe definito Marquez “un codardo” per il suo stile di guida aggressivo e per il celebre episodio di Sepang 2015, che ancora oggi alimenta tensioni tra i due. La frase, trapelata attraverso indiscrezioni riportate su piattaforme come X, ha suscitato l’ira di Domenicali, che considera Marquez una risorsa fondamentale per il team ufficiale Ducati nel 2025. Questo nuovo capitolo della loro faida ha riacceso il dibattito tra i tifosi e messo in discussione il rapporto tra Rossi e la casa di Borgo Panigale.

Il contesto della dichiarazione risale al Gran Premio di Spagna 2025 a Jerez, dove Marquez ha dominato la gara, rafforzando la sua posizione di leader nel campionato con la Ducati Desmosedici GP25. Rossi, presente come proprietario del team VR46, che corre con moto Ducati, avrebbe espresso il suo disappunto a Domenicali in un incontro a porte chiuse. Secondo fonti anonime, Rossi avrebbe criticato Marquez non solo per il passato, ma anche per le sue tattiche in pista, definite “sleali” e “da codardo” perché mirate a destabilizzare gli avversari piuttosto che a vincere in modo pulito. Il riferimento a Sepang 2015, quando un contatto tra i due costò a Rossi una penalità e il titolo mondiale, è stato inevitabile.

La reazione di Domenicali è stata immediata e furiosa. Marquez, che ha riportato Ducati al vertice dopo anni di dominio Yamaha e Honda, è considerato intoccabile dalla casa italiana. Domenicali avrebbe difeso il pilota spagnolo, sottolineando i suoi otto titoli mondiali e il contributo al successo del team, che nel 2025 ha già conquistato cinque vittorie in sei gare. Le indiscrezioni suggeriscono che Domenicali abbia rimproverato Rossi per aver riaperto una vecchia ferita, avvertendolo che tali commenti potrebbero compromettere la partnership tra Ducati e il team VR46, che dipende dalle forniture tecniche della casa madre.

La faida Rossi-Marquez è una delle più seguite nel motorsport. Tutto iniziò nel 2014, quando Marquez, allora astro nascente, si allenò al Ranch di Rossi ma portò con sé un entourage Honda, percepito come una provocazione. La tensione esplose nel 2015 con una serie di scontri in pista: il contatto in Argentina, il sorpasso al limite ad Assen e, infine, l’episodio di Sepang, dove Rossi accusò Marquez di averlo ostacolato per favorire Jorge Lorenzo. La penalità inflitta a Rossi, che lo costrinse a partire ultimo a Valencia, segnò la fine delle sue speranze di titolo e l’inizio di un’ostilità mai sanata. Anche se Marquez ha recentemente lodato Rossi come “una leggenda” in un’intervista a Marca, i due non hanno mai ristabilito un rapporto cordiale.

La dichiarazione di Rossi ha diviso i tifosi. Su X, i sostenitori del “Dottore” difendono la sua franchezza, sostenendo che Marquez abbia spesso oltrepassato il limite del fair play. Altri, invece, accusano Rossi di non saper accettare la superiorità di Marquez, che a 32 anni è ancora al vertice mentre Rossi si è ritirato nel 2021. La risposta di Marquez è stata misurata: intervistato da Sky Sport Italia, ha detto: “Non commento parole dette in privato. Io corro per vincere, non per rispondere”. Tuttavia, la tensione è palpabile, e l’episodio rischia di complicare i rapporti all’interno dell’ecosistema Ducati.

Mentre il circus della MotoGP si prepara per il GP di Francia, la rivalità tra Rossi e Marquez continua a catalizzare l’attenzione, dimostrando che il loro scontro va oltre la pista. Per Ducati, la situazione è delicata: da un lato, Marquez è il presente e il futuro del marchio; dall’altro, Rossi rimane una figura carismatica il cui team VR46 porta visibilità. Domenicali, noto per il suo approccio pragmatico, potrebbe cercare una mediazione, ma la passione dei tifosi e la storia irrisolta tra i due piloti rendono improbabile una tregua. A dieci anni da Sepang, la ferita è ancora aperta, e le parole di Rossi dimostrano che il passato non è mai davvero sepolto.

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