Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di Formula 1, si avvicina sempre più al crepuscolo della sua carriera, e le ultime notizie provenienti dal paddock indicano che il suo tempo con la Ferrari potrebbe essere più breve del previsto. Secondo fonti vicine alla scuderia di Maranello, sarebbe già stata fissata una scadenza interna per individuare e assicurarsi il suo successore, facendo crescere l’attenzione sul futuro della squadra e sul mercato piloti.

Hamilton, che ha annunciato con grande clamore il suo passaggio alla Ferrari a partire dalla stagione 2025, è stato accolto come un’icona destinata a portare la Rossa nuovamente al vertice. Tuttavia, dietro le quinte, si moltiplicano le voci secondo cui il suo impatto potrebbe essere più simbolico che a lungo termine. Alcuni esperti del settore affermano che l’accordo con il britannico, sebbene storicamente importante, rappresenti anche un’operazione strategica a breve termine per rilanciare l’immagine del team e attrarre sponsor.

Il calendario interno della Ferrari, secondo quanto trapelato, prevede che entro la fine della stagione 2025 si dovrà avere chiarezza sul nome del futuro primo pilota, con una lista ristretta di candidati che già circola tra i piani alti di Maranello. Tra i nomi più discussi ci sono Carlos Sainz, che potrebbe fare un clamoroso ritorno se le condizioni politiche e sportive lo permettessero, e giovani talenti come Ollie Bearman o Andrea Kimi Antonelli, fortemente sostenuti dalla Ferrari Driver Academy.

Altri rumors indicano che il team starebbe osservando attentamente le prestazioni di Lando Norris, attualmente in forza alla McLaren, e di Esteban Ocon, il cui contratto con Alpine potrebbe non essere rinnovato. La variabile impazzita, però, resta Charles Leclerc: con Hamilton in squadra, la Ferrari si trova nella rara posizione di avere due superstar, ma non è detto che l’equilibrio regga a lungo, soprattutto se i risultati dovessero tardare ad arrivare.
Un insider anonimo avrebbe rivelato che John Elkann e Frédéric Vasseur sono concordi nel voler evitare un altro ciclo di “anni di transizione” e puntano a costruire una squadra vincente già per il 2026, anno di rivoluzione tecnica con i nuovi regolamenti. In quest’ottica, la figura di Hamilton, per quanto iconica, potrebbe diventare secondaria se il britannico non dovesse garantire prestazioni all’altezza delle aspettative.
Il conto alla rovescia, dunque, è già iniziato. La Ferrari, storicamente abituata a pianificare con anni di anticipo le proprie mosse, non vuole farsi trovare impreparata, e ogni weekend di gara diventa un test non solo per i piloti attuali, ma anche per quelli che aspirano a indossare la tuta rossa.
Molti tifosi sono divisi: da un lato c’è chi vede in Hamilton un simbolo del cambiamento e della rinascita, un pilota in grado di portare quella mentalità vincente di cui la Ferrari ha bisogno. Dall’altro lato, cresce la preoccupazione che la mossa sia stata più dettata dal marketing che da una reale strategia sportiva. In entrambi i casi, sarà la pista a parlare.
Nel frattempo, i dirigenti della Ferrari non lasciano trapelare emozioni e mantengono il massimo riserbo. Ma una cosa è certa: la prossima mossa del Cavallino Rampante sarà cruciale. E se davvero “sta finendo il tempo” per Hamilton, come molti suggeriscono, allora la corsa per il suo successore è già cominciata. E in Formula 1, come nella vita, chi arriva secondo spesso è già troppo tardi.